Argomenti trattati
Una delle frasi più famose che si associano alla città partenopea è Vedi Napoli e poi muori, ma qual è il suo significato e chi la disse? Scopriamo la storia del detto e tutte le curiosità.
Vedi Napoli e poi muori: significato
Tutti gli italiani conoscono la frase Vedi Napoli e poi muori, ma non tutti sanno bene cosa significa.
Questa frase può essere compresa solamente da chi ha effettivamente visto la Città del Sole, e averne assaporato le bellezze.
Non tutti sanno, però, che si tratta di una traduzione. Infatti, la frase originale è Siehe Neapel und stirb. Una frase che racchiude tutto ciò che la città è e rappresenta.
Ma per conoscere la storia della frase, e di conseguenza il suo significato, è importante conoscerne l’autore.
Chi lo disse?
A pronunciare, o meglio, a scrivere, questa frase che passò alla storia fu il famoso poeta Johan Wolfgang van Goethe.
In una semplice frase racchiuse tutto ciò che gli aveva trasmesso la magica città.
Un inno alla sua bellezza, dal clima, ai suoi abitanti, la cultura e i suoi monumenti, fino alla meraviglia che conserva.
Il poeta tedesco ripeteva “Napoli è un paradiso”, e proprio qua, nel sud Italia, Goethe ha imparato a vivere in maniera diversa. Qui ha scoperto cosa vuol dire un abbraccio, un sorriso in una giornata di pioggia e il calore di uno sconosciuto.
Volle con questa frase divenuta poi famosissima in tutto il mondo celebrare un luogo da lui tanto amato che lo aveva letteralmente stregato.
Goethe scrive ancora “Da quanto si dica, si narri, o si dipinga, Napoli supera tutto: la riva, la baia, il golfo, il Vesuvio, la città, le vicine campagne, i castelli, le passeggiate… Io scuso tutti coloro ai quali la vista di Napoli fa perdere i sensi“. E ancora “Tutti vivono in una specie di ebbrezza e di oblio di se stessi. A me accade lo stesso…non mi riconosco quasi più, mi sembra di essere un altro uomo. Ieri mi dicevo: o sei stato folle fin qui, o lo sei adesso”
Ma legata alla frase c’è anche una favola, poco conosciuta, ma ricca di significato.
La favola
Legata alla celebre frase vi è anche una favola custodita nel cuore dei più veraci partenopei, che racconta di una strega potentissima, capace di qualsiasi tipo di incantesimo. La sua magia era veramente potente e tutti credevano fosse oscura, ma così non era. La strega Raziella era in realtà una donna di buon cuore, che aveva dedicato le sue energie al prossimo.
La sua specialità era quella di aggiustare i cuori infranti. Un giorno realizzò un intruglio rosso sangue, un vino inebriante in grado di far perdere i ricordi dolorosi del passato. Ne offriva un bicchiere a tutti i forestieri prima che ripartissero e come per magia, dimenticavano tutto. Era quasi come morire, sì, per poi rinascere a Napoli.