Venezia e la sua laguna, scoprite di seguito i tesori sommersi in acqua che riportano alla luce la storia della città!
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Venezia è una delle città più affascinanti e anche visitate in Italia, e non solo. Il suo è un fascino misterioso, pensando ai tanti tesori che custodisce anche sommersi in acqua, nella laguna. Ecco di cosa si tratta!
Conoscete sicuramente Venezia per la sua unicità di essere stata costruita sull’acqua ma non tutti sanno che proprio nella laguna si nasconde un altro mondo sommerso. E’ un mondo popolato dai relitti delle navi che sono affondate nel corso dei secoli, e che testimoniano l’importanza commerciale che Venezia ebbe come rotta di scambio.
Sono oltre quaranta i relitti che sono stati censiti e studiati e che hanno potuto “raccontare” molto. Scopriamo quali sono e le loro origini.
I relitti ritrovati sotto l’acqua della laguna di Venezia sono un patrimonio prezioso perché sono testimoni silenziosi del passato più antico e di quello più recente. Tra le imbarcazioni affondate più di recente troviamo il brigantino Hellmuth, che secondo fonti si inabissò a novembre del 1860.
E’ un relitto di origine prussiana che trasportava carbone coke. Non si trova particolarmente in profondità ma solo a sei/sette metri nella zona della diga di San Nicoletto.
A 11 miglia dal porto di Venezia si trova un altro relitto, qui è affondato il cacciatorpediniere Quintino Sella in data 11 settembre del 1943. A quanto pare, morirono oltre 200 persone e i 27 marinai presenti, oggi si trova a 25 metri sotto la superficie dell’acqua.
Continuiamo la guida ai tesori sommersi in laguna con quello che è stato soprannominato Relitto dei Tubi, vicino alla Bocca di Porto di Malamocco. Il periodo storico a cui appartiene dovrebbe essere quello della seconda metà dell’Ottocento ed è una preziosa testimonianza della storia di quei tempi, grazie alla presenza al suo interno del carico destinato a scopi industriali.
Affondato nel 1853, sempre nei pressi della Bocca di Porto di Malamocco, e battente bandiera inglese. Il natante è stato prima sollevato e studiato per poi essere riposto sotto l’acqua per poterne preservare il legno, una storia alquanto bizzarra!
La sua realizzazione può essere fatta risalire al 1968 circa: il suo ritrovamento ha offerto tantissimo materiale da studiare. Così come hanno fatto le due imbarcazioni che sono state datate XIV secolo e che sono state trovate vicino all’isolotto di San Marco di Boccalama.
Databile intorno al XVI secolo, poi, il Relitto del Vetro, scovato vicino alla Bocca di Porto di Malamocco: pare che arrivasse dal Medio Oriente. E, per finire la panoramica, il Relitto delle Alghe rinvenuto a 12 miglia da Caorle con il suo carico di anfore.
Questa nave, datata tra il 1600 e il 1700, fu trovata nel 1991 vicino alla Palada delle Ceppe, davanti alla diga foranea di Malamocco. Nel 1996 il gruppo subacqueo Argo ne curò la prospezione con immersioni per incarico della Soprintendenza Archeologica del Veneto.