Viaggi d’affari: in aumento le trasferte per lavoro

Lo studio annuale di Air Plus prevede viaggi d'affari in costante aumento per tutto il 2018, seguendo il trend iniziato nel 2017.

L’ultimo studio annuale sullo stato dei viaggi d’affari condotto da Air Plus, l’AirPlus Travel Management Study, prevede un 2018 in linea con l’incremento registrato dalla stessa analisi condotta nel 2017. Un segno positivo che manifesta un aumento dei contatti e degli investimenti internazionali.



Viaggi d’affari

Quello dei viaggi d’affari, o business travel, è un settore fortemente monitorato in quanto in grado di fornire un primo indicatore dello stato di salute e della quantità di scambi e contatti tra aziende e gruppi lontani o al di fuori del panorama nazionale, e come tale subisce spesso l’andamento dei mercati. La ricerca della compagnia d’analisi Air Plus International, presentatasi nel suo resoconto annuale, ci fornisce una stima decisamente positiva delle previsioni per il 2018. Allo studio hanno preso parte 870 travel manager (ossia i responsabili della gestione dei viaggi d’affari in una azienda) e più di 2000 viaggiatori d’affari provenienti dai Paesi più disparati.

Trasferte lavorative in aumento

Il 35% degli intervistati prevede un deciso incremento nel numero delle proprie trasferte lavorative, mentre l’8% prospetta uno scenario più negativo, con il numero dei propri viaggi d’affari in netto calo. Da notare poi come, tornando al discorso precedente, l’andamento dell‘economia influisca profondamente nelle previsioni: il 42% dei viaggiatori d’affari sottolinea i benefici della ripresa economica sul numero di viaggi; il 27% dei responsabili viaggi è concorde ma prevede un aumento dei costi. Cercando di rendere più chiari questi numeri, l’ottimismo nella ripresa economica porterà a un probabile incremento dei viaggi d’affari, controbilanciato però dall’aumento dei costi.

A pesare di più sul budget delle aziende sono sicuramente i viaggi aerei, ma non sono da trascurare anche i costi per alloggio in hotel, autonoleggi e meeting, seguiti poi dal treno (ancora uno tra i mezzi più economici). Prevedibilmente, le compagnie più preoccupate dall’aumento dei prezzi sono quelle che già dispongono di un elevato budget per i viaggi: il 46% prevede nei prossimi mesi un incremento sostanziale delle spese.

A livello Italiano le stime dell’AirPlus Travel Management Study indicano una situazione in linea con l’andamento generale, con un trend positivo per le trasferte di lavoro assecondato dalla graduale ripresa economica. Diversa è la situazione per Inghilterra e Usa. La prima risulta sfavorita nei collegamenti con altre destinazioni europee e prevede un calo dei viaggi d’affari dovuto all’incerta situazione Brexit.

Per quanto concerne gli Stati Uniti, le nuove politiche commerciali registrano un impatto negativo per le trasferte internazionali, come dimostrato dal crollo delle previsioni dei manager di viaggio: nel 2017 bel il 73% di questi si sentiva fiducioso nell’aumento dei viaggi d’affari fuori dal suolo Usa; oggi la percentuale si attesta attorno al 43%, indicatore quanto mai evidente di una situazione di scarsa fiducia e di pessimismo.

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