Viaggi di gruppo, pro o contro? Alla scoperta dei vantaggi di partire in comitiva.
Viaggiare è sempre un’esperienza, ma non tutti hanno voglia di farlo da soli. Un conto è partire, come singoli, oppure come famiglia ed affrontare l’avventura. Tutt’altra strada è quella dei viaggi di gruppo, che hanno le loro regole, i loro vantaggi, ed ovviamente anche qualche piccolo svantaggio.
Saper scegliere è quasi un’arte e molti si trovano delusi per una scelta che li ha condotti a partire con le persone sbagliate, fare cose ben poco interessanti e trovarsi limitati ed un po’ in trappola.
Altrettanti però hanno scoperto quanto possa essere vantaggioso partire in comitiva, scoprire quanto il numero faccia la forza e che la vacanza è davvero andata meglio di quanto avessero mai potuto sperare.
In giro si leggono tante opinioni su questo tipo di esperienza. Per affrontare serenamente la scelta, è bene conoscere un po’ meglio la situazione e scoprire che cosa ci si può aspettare da un viaggio in comitiva.
Il primo punto è sicuramente il fatto che non si è da soli. Non si deve combattere una battaglia singola contro un promotore, gli albergatori furbetti e tutte le situazioni negative che possono capitare.
In un viaggio di gruppo, di solito, le cose sono organizzate un po’ meglio, perché si tratta quasi sempre di un pacchetto rodato da parte dell’agente turistico, che ha già un po’ di esperienza pregressa e sa come affrontare le difficoltà.
I mezzi di trasporto sono probabilmente meno di fortuna, specie per le mete esotiche, e gli alberghi un po’ più fidati. Certo se per “viaggio in solitaria” si intende un tour degli hotel a 5 stelle possiamo essere abbastanza tranquilli, ma per il turista medio possono esserci sorprese fastidiose in certe zone del mondo.
Di solito i viaggi in gruppo costano un po’ meno, perché anche le strutture ricettive fanno sconti per i pacchetti e quindi anche se si perde un po’ di libertà, si guadagna nel portafogli, ed alla fine se si legge bene il planning e si usa un po’ internet, prima di fidarsi della prima proposta, i rischi sono bassi.
Di solito i viaggi di gruppo hanno una soglia minima di partecipanti, e quindi non è sempre detto che si riesca a trovare un’occasione che vada in porto, ma per le mete più famose è anche difficile il contrario. Tutto sta nel tipo di viaggio che abbiamo in mente.
Se si decide di partire in comitiva, il primo punto a sfavore è la gente. In media non va mai malissimo o benissimo e se la comitiva è ampia la speranza di non trovarsi solo in mezzo a persone insopportabili al 100% c’è. Di solito ci saranno alcuni partecipanti con i quali non c’è speranza di trovarsi bene (e che per qualche motivo la pensano diversamente da noi e ce li troviamo sempre fra i piedi), ma per fortuna ci saranno tante persone neutre in comitiva e queste ci faranno da scudo, proprio per una questione di numero.
Le mete sono fissate. Se il pacchetto è quello, non si può modificarlo. Di solito le agenzie offrono una lista di cose da fare, a volte con la possibilità di scegliere le preferite, ma alla fine il cambiamento è sempre marginale. In una gita in un paese famoso per un sito archeologico, difficilmente la meta sarà esclusa. Sta a noi decidere se ci sta bene, prima di sottoscrivere l’offerta.
La politica è quella di accontentare tutti e nessuno, e quindi le mete famose, anche se non ci interessano finiscono in lista e ci tocca andare, o starcene più meno bloccati in albergo con una scusa col rischio di buttare via soldi e tempo, o peggio partire per un’avventura in solitaria che immancabilmente risulterà frustrante, quando è possibile.
La qualità di tutto è in media più bassa. Infatti alberghi, ristoranti, e guide turistiche, quando hanno a che fare coi gruppi, non esagerano in qualità. Di solito fanno il loro mestiere, ma non propongono il meglio, anche perché in media i pacchetti sono economici o quasi, quindi il menù sarà fisso e concordato, magari tipico, ma turistico.
Le camere sono uguali per tutti, perché il pacchetto è quello e non si possono richiedere personalizzazioni.