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Tra poco sarà San Valentino, la festa degli innamorati e molte coppie lo trascorreranno insieme cercando di dedicare del tempo a loro stessi e al loro amore. Se tu e il partner avete in mente di partire per un viaggio insieme, sicuramente il capoluogo siciliano è la meta ideale per il vostro appuntamento con l’amore e per il romanticismo.
Il capoluogo siciliano sa offrire tantissimo al turismo: dall’orto botanico sino a Piazza Politeama oppure fare una passeggiata sul lungomare. Insomma, cosa vedere a Palermo è l’ideale per la coppia e ammirare le migliori attrazioni del capoluogo siciliano che vi permetterà di trascorrere una esperienza unica e rafforzare ancora di più il vostro legame.
Perché si festeggia San Valentino
Booking.comIl 14 febbraio si festeggia San Valentino, ma forse non tutti conoscono l’origine di questa festa.
Cerchiamo di capirne qualcosa in più e risalire alla sua storia. Prima di tutto, bisogna sapere che si chiama in questo modo in onore di San Valentino, vescovo e martire. La festa di San Valentino, a quanto si può pensare, non è così romantica, ma affiora quasi i limiti della decenza. La sua nascita si deve ai Lupercali, ovvero la festa pagana della fertilità, festeggiata il giorno dopo, ovvero il 15 febbraio.
Il Papa ha deciso di spostare la festa al 14 febbraio e dedicarlo a San Valentino, il protettore degli innamorati e dell‘amore. Furono proprio i benedettini a diffondere questa tradizione, attraverso i loro monasteri in Francia, Italia e ovviamente Inghilterra.
Il fatto che in questa festa si scambino bigliettini e dolci messaggi di amore risale al periodo del Basso Medioevo e alla figura del poeta inglese, Geoffrey Chaucer, grazie al quale nacque la forma dell’amore cortese. In base ad alcuni riferimenti storici, si pensa che questa festa sia stata celebrata fin dagli inizi del II millennio.
Intorno alla figura di Valentino, vi è una sorta di mistero. Valentino venne decapitato proprio il giorno della festa degli innamorati nel 273 all’età di 97 anni per mano di un soldato romano che seguì gli ordini dell’imperatore Aureliano. Secondo altri riferimento, il martire sarebbe stato giustiziato in quanto celebrò il matrimonio tra una donna cristiana e un legionario romano, pagano. Sempre in base a quanto si racconta, la giovane non stava bene e il matrimonio fu celere. I due morirono insieme, ricevendo la benedizione di Valentino. Secondo altri, la figura di Valentino corrisponderebbe ad un altro vescovo romano, morto in quello stesso periodo.
Cosa fare
Nel caso decidessi di festeggiare questa ricorrenza recandoti a Palermo, sappi che il capoluogo siciliano organizza moltissimi eventi dedicati alle coppie per vivere al meglio questo giorno dedicato all’amore. A Palermo potete festeggiare questa ricorrenza dalla Torre di San Niccolò dove godrete di una vista fantastica della città illuminata e accompagnata dal lancio dei palloncini.
Al Forum Palermo è possibile fotografarsi all’interno di una palla trasparente, la sfera dell’amore, con musica in sottofondo, palloncini a forma di cuore e un Cupido in carne ed ossa pronto a suggellare l’amore delle coppie. Sono anche molti i ristoranti che offrono un menù a tema San Valentino a base di pesce e molti altri piatti tipici per una cena romantica. Si può anche partecipare al Tour dell’Ammore in cui sarete guidati nel centro del capoluogo siciliano e conoscerete gli amori folli, pazzi e i dissidi di moltissime coppie, oltre a scoprire i volti di Palermo.
Cosa vedere a Palermo
Il capoluogo è la perla indiscussa della Sicilia e le ragioni per visitarla sono davvero infinite. Palermo non è solo mare, è molto di più. Palermo ha vissuto secoli di storia e di dominazioni. Qui si sono insediati tantissimi popoli: dai fenici agli arabi sino ai greci e ai romani. Ognuno di questi popoli ha lasciato il segno e il capoluogo siciliano mostra con orgoglio le testimonianze di questo passato glorioso presente nel patrimonio storico e artistico della città.
Dalla Chiesa della Martorana chiamata in questo modo poiché Alfonso II d’Aragona decise di cederla a un governo di monache fondato da Eloisa Martorana sino alla Cattedrale, uno dei simboli della città che ha visto diverse modifiche nel corso dei secoli e che si caratterizza per stili architettonici diversi: dal gotico al catalano al tardo barocco per quanto riguarda la cupola.
Il Palazzo dei Normanni e le catacombe con più di 8000 corpi mummificati e ancora intatti sono un altro dei tanti patrimoni da vedere della città. Per respirare la vera essenza della città, recati ai mercati di Ballarò e della Vucciria dove sarai immerso da colori, profumi e molto altro.
Monte Pellegrino
E’ un promontorio di montagna calcarea alto 609 metri s.l.m. che si trova tra il Golfo di Palermo e il Golfo di Mondello a sud. Si estende sul Mar Tirreno, con fianchi ripidi caratterizzati da grotte e fratture millenarie. Secondo Goethe, “è il promontorio più bello del mondo” ed è ricco di vari contrasti: maestoso e dolce. Una area e un promontorio molto amato durante il Settecento e il periodo del Romanticismo.
Non è solo un promontorio, ma è molto di più, è un vero e proprio massiccio montuoso,ricco di vari pianori, le cui acque scorrono per poi riapparire come sorgente. Per i palermitani questo monte è molto importante, è considerato un luogo sacro, una rocca che ha sempre difeso e protetto la città e riveste una grande importanza in quanto simbolo di memorie e ricordi. E’ parte dei palermitani e della loro essenza. Sempre qui, è possibile visitare il Santuario di Santa Rosalia, la patrona della città, meta ogni anno di moltissimi pellegrinaggi.
Orto Botanico di Palermo
L’Orto Botanico è una attrazione che vale la pena visitare del capoluogo siciliano. E’ un museo a cielo aperto con tantissime attività che si possono fare qui. Inoltre, ospita vari tipi di specie vegetali, la maggior parte originarie delle regioni tropicali e subtropicali. Le origini risalgono al 1779, un periodo in cui venne assegnato un piccolo appezzamento di terreno per un orto botanico utile per coltivare piante utili alla medicina e alla salute pubblica.
Inoltre, l’Orto ospita tantissimi settori ognuno adibito a una fauna e una flora diversa. Nell’Acquarium si possono ammirare i vari tipi di ninfee, come la Nymphaea alba, N.tuberosa, gli ibridi di Nymphaea x marliacea, oltre a ninfee multicolori, compreso anche il fior di loto. L’Orto ospita più di 12 mila specie di piante diverse, come appunto il papiro egiziano, il bambù, il mandarino e altri tipi di piante di vario tipo.
E’ l’orto più ricco di Italia e uno dei più maestosi in Europa. Ospita piante come il ficus, forse l’albero più grande che ci sia in Italia. Vi l’albero bottiglia, oltre all’albero del sapone, chiamato in questo modo in quanto i frutti contengono saponina e in alcuni paesi è usato come detergente. Nella serra Carolina chiamata in questo modo perché un regalo della regina Maria Carolina di Borbone si trovano diverse piante coltivate nei mesi freddi, come la pianta del caffè e varie bouganville. E’ una oasi di natura, di pace, di creatività e anche di studio.
La Zisa
E’ uno degli edifici voluti e costruiti dai sovrani all’interno di un parco che si estendeva nella Conca d’Oro. All’interno del parco vi erano padiglioni isolati tra le acque e i boschi che erano veri e proprio luoghi di piacere ed erano visitati durante la caccia che si svolgeva nella riserva. E’ stato costruito in base alla tradizione dai sovrani arabi, i lavori sono cominciati da Gugliemo I e terminati da Gugliemo II tra il 1164 e il 1180.
In origine era una residenza estiva vicino alla città e dedicata al riposo e al divertimento del re. I Normanni, subentrati agli arabi, furono attratti dalla cultura dei predecessori e decisero di creare una residenza molto fastosa, proprio come quella degli emiri, e copiarono il loro modello, compreso il cerimoniale e i costumi. Il nome richiama ovviamente al termine arabo al-Aziz che significa splendido, glorioso, magnifico e con questo appellativo si indicano gli edifici più importanti.
E’ un castello o anche palazzo, conosciuto soprattutto con il termine la Zisa, è un esempio dell’architettura normanna del periodo. Le stanze del primo e del secondo piano erano adibite alla famiglia, mentre al piano terra si ricevevano gli ospiti e si organizzavano feste, banchetti, ecc. All’interno si trovano collezioni di arte araba normanna, compreso i diavoli della Zisa. E’ un affresco che è chiamato in questo modo in quanto raffigura personaggi mitologici, diavoli appunto, in quanto non si sa quanti effettivamente siano. E’ un luogo turistico molto rinomato e apprezzato, non solo per la sua architettura, ma anche per gli interni. Appena entrati, ci si sente calamitatati in un’altra epoca e si è curiosi di capire quale fosse la vita dei re e dei sovrani del periodo.