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Israele è diventato negli ultimi anni una meta turistica sempre più apprezzata da visitatori di tutto il mondo. In molti sono infatti stati attratti soprattutto dalla bellezza e modernità della sua capitale, Tel Aviv. Dall’inizio della pandemia di COVID19, però, Israele si è da subito presentato come una delle nazioni più intransigenti sugli spostamenti internazionali.
Fin da subito infatti il paese ha imposto durissime restrizioni ai viaggi da/verso lo stato, soprattutto per quelli legati al turismo. Di fronte al recente aumento dei casi di contagio in tutto il mondo dovuti alla variante Omicron, Israele non ha esitato a contingentare di nuovo gli ingressi nel paese.
Viaggiare all’estero: le regole per andare in Israele
L’ingresso o il transito in Israele sono vietati a tutti i cittadini stranieri non residenti.
In alcuni casi assolutamente eccezionali, specificamente previsti dalla normativa israeliana, i cittadini stranieri che abbiano necessità di recarsi in Israele possono presentare una domanda di ingresso al cosiddetto “Exceptions Commitee”. Quest’ultimo valuterà la richiesta e, se ritenuta valida, accorderà un’autorizzazione all’ingresso. All’ingresso sono comunque previsti:
- l’obbligo di quarantena per 7 giorni,
- l’effettuazione di un test PCR all’arrivo e poi nuovamente al settimo giorno.
Ovviamente le regole e norme sono in continuo aggiornamento e mutamento.
Si raccomanda quindi di controllare sempre e per tempo il sito ufficiale del Ministero della Salute israeliano. Di questo periodo è però meglio evitare tutti i viaggi non strettamente necessari da o per Israele monitorando costantemente la situazione epidemiologica dello stato.
Viaggiare all’estero: le regole per tornare in Italia da Israele
Le Autorità israeliane hanno disposto che l’Italia sia considerata destinazione ad alto rischio epidemiologico.
I viaggi verso l’Italia sono quindi vietati per tutti i cittadini israeliani e gli stranieri residenti.
Per contro, attualmente, in base alla normativa italiana in vigore, l’ingresso in Italia da Israele è consentito anche per motivi di turismo. Prima della partenza, è tuttavia obbligatorio attenersi al protocollo previsto per i Paesi inseriti nell’Elenco D. Inoltre, il Ministero della Salute italiano ha riconosciuto i certificati israeliani di vaccinazione e guarigione dal COVID e quelli che attestano un tampone negativo come equivalenti ai certificati italiani per l’accesso in Italia a locali e pubblici esercizi al chiuso, nonché a spettacoli ed eventi.
Normativa italiana: Ingresso in Italia senza obbligo di isolamento fiduciario
Per poter fare ingresso in Italia da Israele senza isolamento fiduciario all’ingresso è necessario:
- compilare entro le 24 ore dalla partenza l'”Exit statement” richiesto dalle Autorità israeliane;
- presentare al momento dell’imbarco:
A) una Certificazione verde COVID-19, o certificato equivalente, che attesti il completamento del ciclo vaccinale e
B) un test Covid negativo (antigenico o molecolare) effettuato entro le 72 ore dalla partenza; - compilare obbligatoriamente online il “Passenger Locator Form” (PLF) europeo.
Normativa italiana: Ingresso in Italia con obbligo di isolamento fiduciario
In caso di mancata presentazione di un certificato comprovante il completamento del ciclo vaccinale è comunque possibile entrare in Italia ma è fatto obbligo di sottoporsi a:
- test molecolare o antigenico condotto con tampone e risultato negativo, nelle 72 ore precedenti l’ingresso in Italia;
- isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria (informando la ASL competente per attivare la sorveglianza) presso l’indirizzo indicato nel “PLF”, raggiungibile solo con mezzo privato, per un periodo di 5 giorni;
- un ulteriore test molecolare o antigenico, condotto con tampone, al termine dei 5 giorni di isolamento.