Viaggiare rende più felici che sposarsi: lo studio sulle partenze e i matrimoni.
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Viaggiare è meglio del matrimonio, rende più felici che sposarsi, lo conferma uno studio. Si sa che il viaggio rende felici. Ma è questione di un attimo, o dura nel tempo?
Viaggiare aumenta la conoscenza, la cultura, ma soprattutto, la felicità.
E non si tratta di una gioia momentanea, anzi: un viaggio regala una sensazione che dura molto a lungo, anche rispetto ad altre esperienze della vita di una persona. Uno studio scientifico lo conferma: viaggiare significa felicità duratura.
A confermare questa teoria è una ricerca scientifica pubblicata sul Journal of Consumer Psychology intitolato “A Wonderful Life: Experiential Consumption and the Pursuit of Happiness”.
Secondo lo studio, la felicità provata durante le vacanze non è momentanea, ma al contrario, rimane in ognuno di noi. La ricerca ha coinvolto 17 mila persone provenienti da 17 Paesi: il 70% degli intervistati afferma che spendere soldi per viaggiare è meglio di qualsiasi altro bene materiale.
C’è, infatti, chi viaggia almeno una volta al mese, lavoro permettendo, mentre i cosiddetti nomadi digitali, che hanno la possibilità di lavorare con il semplice utilizzo del computer, possono tranquillamente cambiare location ogni mese.
Inoltre, è aumentato il numero delle persone che partono in solitaria. Per molte persone, viaggiare è un vero e proprio stile di vita, un modo per staccare la spina dal lavoro e dai propri problemi, oltre ad essere un’occasione perfetta per concedersi un po’ di relax.
Il problema, invece, è il ritorno a casa, il momento che può mettere in ansia diverse persone. Ma non per tutti è così: c’è, infatti, chi sostiene che il ritorno nella propria città sia il giusto prezzo da pagare in attesa della prossima vacanza.
E anche per le coppie funziona così. Infatti, il segreto della felicità delle coppie è proprio il viaggio. Uno studio del 2020 condotto da Booking.com svela che viaggiare, o pianificare un viaggio, rende molto più felici rispetto al giorno del proprio matrimonio.
Infatti, il 49% delle persone dice che una vacanza li rende felice, mentre il restante 51% preferisce un viaggio perfino al proprio partner. Il 77% degli intervistati prenota una vacanza anche per tirarsi su di morale, e per dare una scossa alla routine.
Che sia un resort extra lusso o una tenda da campeggio, l’importante è partire. La carica emozionale che dà un viaggio è talmente concentrata da superare altri momenti felici. Tuttavia, viaggiare crea assuefazione. Infatti, il 5% degli intervistati inizia a pensare alla prossima meta anche un anno prima della partenza.
Durante l’attesa, però, 8 persone su 10 si sentono felici guardando fotografie della meta prescelta, o organizzando i dettagli del viaggio. Per concludere, non è detto che essere sposati e avere figli esclude la possibilità di viaggiare. Tuttavia, con una famiglia certe libertà vengono sacrificate in funzione di un nucleo di cui prendersi cura.
Sempre più persone, perciò, decidono di concedersi anni d’assoluta libertà, da dedicare ai viaggi. Non manca però qualche fortunato che trova la propria anima gemella, desiderosa di conoscere il mondo piuttosto che sposarsi e mettere su famiglia.