Le vie dedicate alle donne in giro per l'Italia e la statistica rispetto agli uomini.
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Una rete di strade maschiliste mappano l’Italia, con pochissime vie dedicate alle donne. Ma vediamo quali sono le più importanti e quante sono in confronto alle strade dedicate a personaggi maschili.
La storia del Paese è stata segnata anche dal successo delle donne, coraggiose e impavide, che con i loro traguardi hanno rivoluzionato il ruolo femminile nella società.
Non è, tuttavia, dello stesso avviso la toponomastica, che omaggia le sue strade principalmente con nomi di personaggi illustri maschili.
Una diseguaglianza e una disparità che non sta sfuggendo dall’attenzione dei cittadini e delle cittadine.
Ma scopriamo tutti i dettagli e le statistiche sulla toponomastica italiana.
Una triste statistica ha evidenziato che le poche vie dedicate alle donne sono intitolate a Sante o Madonne. A seguire, troviamo beate e martiri, che staccano letterate, politiche e artiste. Soltanto poche sono, infatti, le strade dedicate alle scienziate e, per ultime, le partigiane, meno popolari rispetto alle figure mitologiche femminili.
Infatti, pare che solo il 4 per cento circa dei toponimi nei quasi 8.100 comuni italiani porta il nome di una donna, reale o immaginaria.
Pare, inoltre, che ogni 100 vie e piazze dedicate a uomini poco più di sette sono intitolate a protagoniste femminili. Ma non solo. Infatti, di queste, oltre il 50-60% è rappresentato da madonne, sante e martiri.
A Ganzirri, in provincia di Messina, ventuno vie hanno preso il nome di Teresa Mattei, Nilde Iotti, Laura Bianchini, Angelina Livia Merlin, Teresa Noce e delle altre sedici donne che parteciparono ai lavori dell’Assemblea costituente, le madri della Carta Costituzionale.
A Milano, invece, una piazzetta di periferia è dedicata all’agente di polizia Emanuela Loi e a Francesca Morvillo, moglie e collega di Giovanni Falcone, entrambe vittime delle stragi mafiose del 1992. In diversi comuni c’è via Alda Merini, la poetessa cui a Milano è stato dedicato il ponte di pietra sul Naviglio Grande.
Successi, ma non sufficienti per la parità di genere. Ma le donne e gli uomini appassionati di toponomastica si sono uniti per una battaglia pacifica.
Decine di migliaia di iscritti ai gruppi social e alle campagne proposte dall’associazione Toponomastica femminile. Si tratta di persone che si battono per la parità di genere, anche nel mondo delle strade italiane.
L’augurio dell’associazione è quello di trovare, un giorno, una strada intitolata a Franca Rame, Rita Levi Montalcini, Margherita Hack, Mariangela Melato, Marisa Belisario, Maria Callas, Camilla Cederna in ogni città d’Italia.
Ma questi sono solo pochi dei tantissimi nomi di donne che meritano riconoscimenti e omaggi nella toponomastica italiana. Un movimento che porta alla consapevolezza di tutti l’enorme divario tra strade intitolate a personaggi maschili e quelle dedicate alle donne.