Un viaggio nella storia e nella bellezza immortale del Golfo di Napoli, nella storica Villa San Michele di Capri.
Argomenti trattati
Un gioiello dell’isola di Capri è la Villa San Michele, un luogo paradisiaco tra storia, scorci spettacolari e natura. Una delle location più incredibili dell’isola campana è una delle mete più imperdibili durante un viaggio tra le isole del Golfo di Napoli.
Villa San Michele è un museo che sorge nel comune di Anacapri e prende il nome da una piccola cappella che sorgeva in epoca medioevale alla fine della Scala Fenicia nel territorio appunto del comune.
La storia della villa è una storia di amore per la storia e per la bellezza.
Infatti, il medico svedese Axel Munthe nel 1895 si innamorò perdutamente delle rovine di un’antica cappella del X secolo dedicata a San Michele. Queste erano costituite da una volta sfondata ed alcuni muri diroccati. Non ci pensò tue volte e volle acquistarla a tutti i costi. Ma le bellezze non erano finite. Infatti, durante i lavori di restauro rinvenne nel vigneto adiacente il rudere la presenza dei resti di un’antica villa romana. Da questi, poi, attinse per adornare la nuova villa con numerosi reperti archeologici che tuttora si possono osservare nella costruzione originale di Munthe.
Tuttavia, il medico svedese non abitò per molto tempo Villa San Michele, poiché una malattia agli occhi lo costrinse a ritirarsi nella meno luminosa Torre Materita. La villa, invece, venne affittata alla marchesa Luisa Casati che vi condusse per molti anni una vita stravagante e a volte eccessiva.
Alla sua morte, nel 1949, Munthe lasciò Villa San Michele in eredità allo stato svedese. Attualmente i suoi giardini fanno parte dell’associazione Grandi Giardini Italiani. Oggi la villa è di proprietà di una fondazione svedese che l’ha trasformata in museo dove si svolgono, durante il periodo estivo, suggestivi concerti di musica classica da camera.
La splendida villa si sviluppa su più livelli: lo studio è al primo piano mentre la loggia attraversa pergole e colonne per giungere ad un belvedere circolare che affaccia sul Golfo di Napoli. Nella Villa sono conservati reperti archeologici recuperati da Munthe a Capri, Anacapri e altrove, a volte donati da amici. Tra questi vi sono frammenti di sarcofagi, busti, pavimenti romani, marmi e colonne. Nel giardino c’è una tomba greca e una sfinge in granito domina dal belvedere tutta l’isola di Capri.
Legate alla Sfinge si narrano numerose leggende. Situata in fondo al portico della cappella, risale al regno di Ramsete II, nel XIII secolo a.C.. Tutto fa pensare che provenga dalla penisola italiana, ma non è chiaro come Axel Munthe ne fosse venuto in possesso. Ne La storia di San Michele racconta di averla trovata in campagna dove si precipitò al mattino dopo un sogno premonitore. La scelta della Sfinge come simbolo della Villa pare essere stata ispirata dal poeta tedesco Jean Paul, molto amato da Munthe, che paragonò l’isola di Capri proprio ad una sfinge.
La villa è aperta alle visite dalle 9 alle 15.30 da novembre a febbraio, mentre nel periodo primaverile ed estivo l’orario di chiusura si prolunga fino alle 18.
Il biglietto costa 8 euro, mentre per i bambini entro i 10 anni l’ingresso è gratuito.