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Un viaggio di speranza nelle carceri italiane
Il periodo di fine anno rappresenta un momento di riflessione e rinnovamento, e per l’associazione Nessuno tocchi Caino, questo è anche un’opportunità per portare un messaggio di speranza all’interno delle carceri italiane.
Le visite programmate nelle carceri di Bolzano e Trento non sono solo un gesto simbolico, ma un’importante iniziativa per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione dei detenuti e per promuovere i diritti umani.
Il programma delle visite
Martedì , alle ore 16, si svolgerà la visita alla Casa Circondariale di Bolzano, con la partecipazione di figure di spicco dell’associazione, tra cui Sergio D’Elia, Elisabetta Zamparutti e Rita Bernardini. Questi dirigenti, insieme a un gruppo di avvocati e consiglieri regionali, si impegneranno a portare un messaggio di solidarietà e supporto ai detenuti, ascoltando le loro storie e le loro esigenze.
Il giorno successivo, mercoledì 1° gennaio 2025, sarà la volta della Casa Circondariale di Trento, dove si ripeterà lo stesso impegno.
Un anno di sfide e speranze
Il 2024 è stato un anno difficile per il sistema penitenziario italiano, con un numero allarmante di suicidi e decessi tra i detenuti. Nessuno tocchi Caino ha registrato 88 suicidi e 156 morti per altre cause, un dato che evidenzia la gravità della situazione all’interno delle carceri.
Le parole di Rita Bernardini, Presidente dell’associazione, risuonano forti: “In quel microcosmo si riflette il bene e il male del mondo intero, si misura il grado del nostro essere civili, umani, giusti”. Questo richiamo alla responsabilità collettiva è fondamentale per affrontare le problematiche legate alla detenzione.
Il ruolo della società civile e della politica
Nessuno tocchi Caino non è sola in questo percorso. L’associazione ha collaborato con avvocati, magistrati, parlamentari e rappresentanti delle istituzioni per portare avanti una battaglia per i diritti dei detenuti. L’incontro con Papa Francesco, che ha aperto la porta santa nel carcere di Rebibbia, rappresenta un momento significativo di riconoscimento e sostegno a questa causa. La richiesta di amnistia e indulto emerge come una soluzione urgente per alleviare le sofferenze di chi vive in condizioni inumane e degradanti.