Partiamo alla scoperta di Votigno di Canossa della sua storia e delle sue bellezze, e vediamo come arrivare in questo splendido borgo.
Votigno di Canossa: come arrivare
Canossa è situata nel cuore delle Terre matildiche, nella suggestiva zona pedecollinare dell’Appennino reggiano al centro della fertile Val d’Enza.
Il borgo di Canossa racchiude suggestive bellezze architettoniche come castelli e casette caratteristiche.
La località prende nome dalla più significativa testimonianza storico-architettonica del territorio, il Castello di Canossa.
Votigno, con la sua bellezza, è stata decretata anche dall’Unesco come patrimonio dell’Umanità. Si tratta di un borgo che, a pochissimi chilometri dal Castello di Canossa, ha una storia antichissima legata proprio alla contessa Matilde, una delle donne più importanti della storia del Medioevo europeo.
Infatti, proprio qui, in questo luogo fortificato e nascosto tra il verde delle colline reggiane, i soldati della nobildonna si nascondevano per sorprendere il nemico e proteggere dagli attacchi il castello principale. Ancora oggi sono ancora evidenti le mura e la torre di avvistamento ben restaurate.
Cosa vedere
Il cuore del borgo è rappresentato dal Castello di Canossa. Questo è situato sulla sommità di una rupe biancastra di arenaria da cui, nei giorni di sole, si può ammirare sullo sfondo la corona delle Alpi. Del Castello sopravvive solo l’affascinante rudere, cuore del sito archeologico e culla dello storico episodio del “perdono di Canossa”.
Il castello era un imponente maniero in cui passò con fragore la storia europea a cavallo tra l’XI e il XII secolo, giocando un ruolo strategico nella disputa tra Impero e Papato.
Il castello divenne il centro fortificato del potere feudale degli Attonidi, la potente famiglia di origine longobarda. La famiglia ebbe il periodo di maggiore splendore con la Contessa Matilde. L’immagine più famosa legata alla storia è quella dell’imperatore Enrico IV, supplice ai piedi del castello, in attesa di essere ricevuto da Papa Gregorio VII, nel gennaio del 1077. Nel 1878 lo Stato Italiano acquistò i ruderi del castello dichiarando Canossa monumento nazionale.
Oggi il castello è sede del Museo Nazionale “Naborre Campanili”, recentemente ristrutturato, che conserva alcuni preziosi reperti, come una pregevole fonte battesimale del XII secolo.
Per apprezzare al meglio l’atmosfera magica del borgo, e catapultarsi nel medioevo, si percorre la ricca rete sentieri che collega i principali luoghi naturalistici e storici dell’area, come il Sentiero Matilde. Questo è uno dei più importanti percorsi escursionistici a tappe di lunga percorrenza dell’Appennino Tosco-emiliano. Il sentiero si snoda dal paese di Ciano d’Enza, nel comune di Canossa, fino a San Pellegrino in Alpe in Garfagnana. Il percorso passa per castelli, case a torre, antiche pievi e borghi in pietra arenaria.
Una curiosità che non mi spiego e che non trovo riferimenti per magari capirne il motivo: la scacchiera nella piazza, da chi è stata voluta? E soprattutto perché proprio una scacchiera? Ci sono dei riferimenti , nella storia millenaria, che possano spiegarne la scelta di includerla in un borgo? E’ mai stato fatto uso, ad esempio, per rappresentazioni di “Scacchi Viventi” ?