Vulcani di fango, i crateri che eruttano argilla.
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I vulcani di fango sono delle zone collinari tutto sommato di piccole dimensioni, che eruttano argilla mista ad acqua che forma una sorta di fango, a cui si aggiungono i sali minerali e alcuni gas come il metano e gli idrocarburi.
Come viene in superficie il fango? Il fango riesce a risalire in superficie spinto dai gas presenti sottoterra e risale sotto pressione attraverso falde, cioè insenature, presenti all’interno della collina argillosa. A volte queste colline d’argilla si possono trovare anche vicino ai vulcani veri e propri, ma la loro attività non è legata all’attività del vulcano di lava.
In Italia esistono due tipi di vulcani di fango, di cui uno detto macaluba e l’altro conosciuto come salinella o salsa.
Bisogna considerare che i vulcani di fango non sono fenomeni geologici eccezionali, infatti non sono rari bensì in tutto il mondo se ne contano ben 1100 in totale.
Tornando all’Italia, le zone principali in cui è possibile trovare i vulcani di fango sono in Emilia Romagna a Modena e in Sicilia a Catania.
A Modena ci sono i vulcani di fango all’interno della Riserva Naturale Salse di Nirano, dove vengono chiamati con svariati nomi come salse, bollitori, vulcanetti di fango, borboj.
Una particolarità molto suggestiva di queste salse sono i borbottii che si riescono a sentire stando in assoluto silenzio. Le salse eruttive sono costituite da fango che risale le falde geologiche e seccandosi una volta in superficie crea un cono di terra argillosa che ha appunto l’aspetto di una collinetta conica.
Le salse di Nirano sono immerse nella natura, circondate da un intero parco naturale; ben otto sentieri naturalistici portano in giro all’interno della riserva regionale di Nirano, in alcuni casi il sentiero si allunga su passerelle di legno predisposte per permettere al turista di raggiungere le salse e poterle vedere ed eventualmente fotografare più da vicino.
La salsa maggiore è circondata da una staccionata di legno per impedire che i turisti possano farsi male e allo stesso tempo per garantire la protezione a un fenomeno geologico così particolare. Ancora degno di nota è la presenza nella riserva di un laghetto di fango molto suggestivo, dal quale fuoriescono borbottii udibili a distanza per via delle bolle di idrocarburi che salendo in superficie scoppiettano.
Altri vulcani di fango sono quelli presenti nell’area di Catania, in particolare a Belpasso e Paternò. Queste salinelle sorgono proprio ai piedi dell’Etna, rinomato e maestoso vulcano di lava siciliano.
Sul versante meridionale dell’Etna si possono vedere le salinelle che hanno la particolarità di essere connesse con l’attività vulcanica del vulcano di lava, per cui si differenziano completamente dagli altri vulcani di fango. Durante le fasi più attive dell’eruzione queste salinelle possono dar luogo a fontane anche alte decine di centimetri e le temperature massimali raggiungono anche i 50°C. Una particolarità è che le macchie scure che si evidenziano sul liquido fangoso sono le tracce degli idrocarburi.
Potrà sembrare inverosimile, ma da una ricerca scientifica italiana è emerso un dato a dir poco impressionante; sul pianeta “rosso” ovvero su Marte si sono trovati migliaia di vulcani di fango, che ricoprono un’area di circa 12000 chilometri quadrati. Come è stato accennato si tratta di una ricerca italiana condotta dall’Università di Padova nel dipartimento di Geoscienze.
Questi studi sono serviti per approfondire le conoscenze di Marte in merito alla presenza o meno di acqua sul pianeta “rosso”.
Un accenno particolare anche ad altre zone in cui questi fenomeni geologici si manifestano con estrema frequenza, attirando numerosi turisti e ovviamente incentivando le ricerche di altrettanti numerosi studiosi: in Romania i vulcani di fango di Buzau sono un fenomeno naturale studiato e addirittura alcuni abitanti hanno questi vulcani di fango nei loro giardini.
In Azerbaijan e in Indonesia dove i vulcani di fango sono di dimensioni incredibili, fino a 10 km di diametro e altezze fino a 100 metri, i visitatori restano incuriositi e stupefatti.